La tentazione di sant'Antonio by Gustave Flaubert

La tentazione di sant'Antonio by Gustave Flaubert

autore:Gustave Flaubert [Flaubert, Gustave]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Carbonio Editore
pubblicato: 2023-09-27T10:11:35+00:00


V

antonio

camminando lentamente:

Questo vale tutto l’inferno!

Nabucodonosor mi aveva abbagliato di meno. La regina di Saba non mi ha affascinato così profondamente.

Il suo modo di parlare degli dèi suggerisce il desiderio di conoscerli.

Ricordo di averne visti a centinaia nell’isola Elefantina67, al tempo di Diocleziano. L’Imperatore aveva ceduto ai Nomadi una grande regione, a condizione che vigilassero le sue frontiere; il patto fu concluso nel nome delle “Potenze invisibili”. Perché le divinità di ciascun popolo erano ignote agli altri.

I Barbari avevano portato le loro. Occupavano le colline sabbiose lungo il fiume. Li si poteva vedere mentre tenevano i loro idoli in braccio, come grandi bambini paralitici; oppure quando, mentre navigavano nelle cataratte su un tronco di palma, mostravano da lontano i loro amuleti al collo, i tatuaggi sul petto; e questo non è più criminale della religione dei Greci, degli Asiatici e dei Romani!

Quando dimoravo nel tempio di Eliopoli68, ho riflettuto spesso su tutto quello che si vede sulle mura: avvoltoi che portano scettri, coccodrilli che suonano la lira, figure di uomini con corpi di serpente, donne dalla testa di mucca prosternate davanti a divinità itifalliche69; le loro forme soprannaturali mi trascinavano verso altri mondi. Mi sarebbe piaciuto sapere ciò che guardano quegli occhi tranquilli.

Perché la materia abbia tanto potere, è necessario che contenga uno spirito. L’anima degli dèi è attaccata alle loro immagini.

Quelli che appaiono belli possono sedurre. Ma gli altri… che sono abietti o terribili, come fare a crederci?

Vede passare raso terra foglie, pietre, conchiglie, rami d’albero, imprecise rappresentazioni di animali, poi delle specie di nani idropici; sono dèi. Scoppia a ridere.

Dietro lui c’è un altro che ride; Ilarione si presenta, vestito da eremita, molto più grande di prima, un colosso.

antonio

non è sorpreso di rivederlo.

Bisogna essere ben stupidi per adorare simili cose!

ilarione. Oh! Sì, estremamente stupidi!

Sfilano davanti a loro idoli di ogni nazionalità e di ogni epoca, in legno, in metallo, in granito, di piume, di pelli cucite.

I più antichi, anteriori al Diluvio, spariscono sotto le alghe70 che pendono come criniere. Alcuni, troppo grandi per la loro base, hanno le giunture che scricchiolano e si spezzano le reni camminando. Ad altri scende la sabbia dai buchi dei loro ventri.

Antonio e Ilarione si divertono enormemente. Si tengono la pancia dal gran ridere.

Dopo, passano idoli dal profilo di montone. Incerti sulle gambe storte, socchiudono le palpebre e balbettano come i muti “Ba! Ba! Ba!”.

Più si avvicinano alla forma umana, più irritano Antonio. Li colpisce con i pugni, con i piedi, si accanisce contro di loro. Diventano spaventosi, con alti pennacchi, occhi a palla, le braccia che terminano con artigli, mascelle da squalo.

Davanti a questi dèi, si sgozzano uomini su altari di pietra; altri vengono fatti a pezzi nelle cisterne, schiacciati sotto i carri, inchiodati agli alberi. Ce n’è uno, in ferro incandescente e con corna di toro, che divora bambini.

antonio. Orrore!

ilarione. Ma gli dèi esigono sempre i supplizi. Anche il tuo ha voluto…

antonio

piangendo:

Oh! Lascia perdere, taci!

La cinta di rocce diventa una vallata. Una mandria di buoi mangia l’erba.

Il pastore che li guida osserva una nuvola; lancia in aria, con voce acuta, parole imperiose.



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